Se eri un bambino negli anni ’50 ’60 ’70 ’80 devi leggere!
Il progresso è ormai all’ordine del giorno, ogni secondo c’è qualcuno che ha cambiato qualcosa che appartiene alla nostra quotidianità, basti pensare ai cellulari.
Gli smartphone, non sono soltanto una rivoluzione, ma sono in continua evoluzione da sempre. Ogni anno, anzi azzarderei a dire ogni sei mesi ne arriva uno con delle caratteristiche incredibili.
Per chi però, è nato negli anni 90, ed appartiene a questa generazione, non immaginerebbe neanche ciò che prima era all’ordine del giorno. Siamo abituati infatti ad un contesto del tutto incredibile per chi, circa negli anni 80 aveva le abitudini dell’epoca. Infatti, nessuno di quelli nati prima negli anni 90 avrebbe mai pensato di arrivare a tanto.
Se eri un bambino negli anni ’50 ’60 ’70 ’80 devi leggere!
Infatti, se siete nati o appartenete alla generazione degli anni 90, sicuramente oggi rimarrete sconvolti perché vi stiamo per raccontare la realtà dei vostri nonni e genitori. Le abitudini e ciò che per loro prima era un lusso, ora non è altro che qualcosa che non appartiene alla nostra quotidianità o immaginazione.
Prima cosa, prima degli anni 90, in auto, si poteva circolare tranquillamente senza assicurazione auto e senza cinture di sicurezza, ma cosa più importante è che non esistevano gli airbag.
Le culle dell’epoca, anche se al giorno d’oggi sembrerebbero primitive, erano pitturate con colori estrosi, anche molto forti, ma soprattutto la vernice era a base di piombo.
La bicicletta era un mezzo per i bambini e per gli sportivi, ma soprattutto il casco non esisteva proprio per questo mezzo di trasporto.
Prima, come saprete, non esistevano i cellulari per cui, quando si usciva di casa, non potevano essere rintracciati i figli, anche se avevano però, l’obbligo di tornare a casa quando calava il sole.
I bambini dell’epoca, giocavano con qualsiasi strumento trovassero, non esistevano i giocattoli di oggi. I bambini si divertivano con bastoni, pietre e la famosa campana. Era impossibile rispondere in malo modo ad un professore. Poiché se poi lo scoprivano i genitori, le conseguenze le pagavano i ragazzi e non i professori come al giorno d’oggi.