La curcuma cura la depressione meglio del Prozac
Ancora oggi, particolarmente in Italia, alcune condizioni psicologiche, vengono considerate “non malattie” da chi è ignorante in materia o comunque scettico.
Bisogna far comprendere però, che varie condizioni psicologiche, sono delle vere e proprie malattie, iniziando proprio dalla depressione, che va curata con farmaci e sedute psicologiche.
Importante però, è sicuramente non sottovalutare la depressione, c’è chi lo è, ma non se ne rende conto oppure ancora non ha il coraggio di uscire allo scoperto.
La curcuma cura la depressione
Ad oggi, molte cure hanno riscontrato un successo incredibile nel campo degli psicofarmaci, soprattutto quelli che si occupano della depressione, infatti, il 99% dei malati di depressione, curandosi, riesce a liberarsi di questa condizione.
Ma oggi, non vi vogliamo parlare della depressione in generale, anche perché non sarebbe compito nostro, ma di una ricerca fatta qualche tempo fa dal Medical College di Bhavnagar, in India.
Insomma, sappiamo che in oriente, le spezie sono davvero molto usate, ma se queste spezie fossero la chiave per curare alcune malattie?
Bene, da poco infatti, è stato scoperto che la curcuma ha degli effetti positivi nella cura del tumore, infatti si stanno ancora studiando le sue proprietà e come agisce su alcuni pazienti.
Ma da questo studio, emerge che la curcuma, è ottima anche per combattere la depressione, agli stessi livelli di molti antidepressivi e psicofarmaci.
Ovviamente, gli specialisti della farmacologia, hanno voluto vedere con i propri occhi se la curcuma potesse equivalere al prozac.
E’ stato condotto un esperimento, su circa sei pazienti affetti da depressione maggiore per circa 60 giorni, e sono state somministrate a 30 dei farmaci a base di prozac e ad altri 30 farmaci a base di curcuma.
La risposta degli esperti è stata: “abbiamo osservato che la curcuma è stata ben tollerata da tutti i pazienti.
La proporzione di reazione come misurato dalla scala HAM-D17 è stata maggiore nel gruppo di combinazione rispetto alla somministrazione di fluoxetina”.