giovedì, Novembre 21, 2024
Società

Cotton Fioc di plastica: Italia primo paese al mondo a vietarli

Il 2019 si è aperto con una novità riguardante un prodotto usato praticamente da tutti: i cotton fioc di plastica. I più informati lo sapranno già: dal primo gennaio non saranno più permessi nel nostro Paese.

La Legge di Bilancio del 2018 ha vietato l’acquisto, ptoduzione e commercializzazione dei cotton fioc di plastica. Tranne alcune eccezioni si potranno acquistare soltanto i cotton fioc biodegradabili.

Cotton fioc: novità e normativa

Le novità non si fermano a questa. Le aziende che producono i cotton fioc sono soggette ad un nuovo obbligo. Occorrerà infatti specificare su ogni confezione che i bastoncini di cotone non potranno essere gettati negli scarichi o nei servizi igienici, come la maggior parte delle persone ancora oggi sembra abituata a fare. 

I prossimi anni saranno inoltre ricchi di altri divieti. Il primo gennaio 2020 sarà la volta dei prodotti cosmetici da risciacquo ad azione esfoliante o detergente. Questo tipo di prodotto non potrà più essere venduto se nella composizione sono presenti microplastiche. 

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E in caso di violazioni? Sono preciste sanzioni pecuniarie molto aspre: si parla addirittura di importi che arrivano a centomila euro. I controlli periodici dovrebbero completare il quadro e garantire il rispetto della nuova normativa. 

Quello che vogliamo sottolineare è che l’Italia è il primo Paese dell’Unione Europea ad aver approvato l’obbligo di utilizzare i cotton fioc biodegradabili. Si tratta di una nota positiva per il nostro Paese, anche per il notevole impatto che questo provvedimento potrà avere sulla gestione dell’inquinamento ambientale. Infatti, i cotton fioc di plastica sono il rifiuto più frequentemente abbandonato sulle spiagge.

Sarà sufficiente il divieto?

Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera, ha ribadito la necessità di rendere sensibile l’opinione pubblica su un tema troppo spesso trascurato. 

Inoltre Realacci ha annunciato che chiederà l’intervento di Legambiente e delle altre associazioni ambientaliste. La misura prevista dalla Legge di Bilancio avrà grande incidenza. La legge prevede infatti uno stanziamento di 250mila euro per promuovere la proposta. 

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