Coronavirus: “ci avete salvati dal mare ora tocca a noi aiutarvi” il dono della comunità etiope alla croce rossa
Soltanto in un momento così grave, come quello che stiamo affrontando in Italia a causa del corona virus, possiamo renderci conto di quanto il razzismo sia una cosa molto brutta.
In passato, l’Italia, ha vissuto alcuni episodi, a causa di cittadini ignoranti, di razzismo nei confronti degli immigrati africani, poi, dopo l’avvento del corona virus, anche nei confronti della Cina.
Ora però, ci troviamo a fare i conti con l’ingratitudine e sapete perché ? I Cinesi, sono stati i primi al mondo ad aiutarci.
È proprio così, di fronte all’emergenza Covid – 19, i cinesi, non hanno aspettato molto a porci il loro aiuto, sia sanitario quindi con apporti di macchinari come ventilatori polmonari, che umanitario, ovvero con la spedizione di centinaia di medici Cinesi esperti di corona virus.
Il dono della comunità etiope alla croce rossa
Ma stiamo per raccontarvi di una cosa ancora più incredibile, proprio coloro che venivano denigrati dalla politica e dai cittadini, sono pronti ad offrirci una mano oggi.
Parliamo degli immigrati Etiopi, in particolare della comunità etiope Oromo di Milano. Husen Abdussalam, è il presidente di questa associazione e proprio lui, ha agito in prima linea, consegnando ai volontari della croce rossa Italiana, beni di prima necessità.
Ha riempito interi carrelli con: biscotti, pasta, cibo in scatola, olio e tanto altro, da consegnare alle famiglie bisognose.
Husen scrive un post dicendo: “la croce rossa ci ha salvato dal mare, noi adesso vogliamo fare qualcosa per la croce rossa e per Milano, la città che ha accolto noi e i nostri figli e che sentiamo nostra”.
Le sue parole ci commuovono infinitamente e solo così ci possiamo rendere conto di quanto siamo ingrati.
Insomma, anche i cittadini Italiani, di origine Cinese, si sono impegnati affinché possano dare un loro contributo nella società, infatti cercano di dare una mano ai loro vicini di casa, principalmente anziani, per fare la spesa e per acquistare medicinali.
Il loro gesto, serve per salvaguardare la salute dei nostri anziani e per evitare che in un momento come questo, possano sentirsi soli e abbandonati, poiché ricevono pochi aiuti generalmente.
Ci basti, questa volta, pensare che siamo tutti uguali, tutti fratelli e dovremmo rispettarci tutti, senza distinzione ne di razza, di sesso, orientamento sessuale, orientamento politico e di nessun altro tipo.
In questa situazione siamo più che mai, tutti nella stessa barca, siamo tutti a rischio e dobbiamo aiutarci gli uni con gli altri, ma anche quando un altro paese sta affrontando delle situazioni difficili, non soltanto a fronte dell’emergenza corona virus.